9. SENZA FIATO. LA PRATICA SUBACQUEA E I RISCHI PER LA SALUTE

Esplorare le bellezze dei fondali marini può regalare momenti indimenticabili. Per questo gli amanti di immersioni subacquee sono in continuo aumento: solo in Italia ogni anno vengono rilasciati circa 50 mila brevetti ricreativi. Ma non solo: grazie alla particolare conformazione geografica del nostro Paese, sono in aumento i cosiddetti operatori tecnici subacquei, sommozzatori che si immergono non per diletto, ma per lavoro. Il personale subacqueo delle Forze Armate o dei corpi armati dello Stato, per esempio o gli operatori subacquei civili  che possiamo trovare in diversi settori produttivi (pesca, ricerca biologica e archeologica, fotografia e cinema, o il personale che esegue opere di montaggio e manutenzione, nelle piattaforme petrolifere offshore, etc).

E anche se i dati statistici ci dicono che le attività subacquee hanno una percentuale di rischio molto bassa (0,006% infortuni per immersione e 3 morti ogni 100mila praticanti nel 2014), la medicina e la ricerca scientifica non possono sottovalutare i rischi a cui può andare incontro chi pratica questi sport o lavora in questo particolare settore.

La necessità di rispondere tempestivamente a questo tipo di emergenze, ha fatto in modo che si sviluppasse una nuova branca della medicina: la medicina subacquea e iperbarica. Questa specializzazione medica si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione delle malattie causate nell’uomo dall’adattamento all’ambiente sottomarino.

Per trattare questo tipo di patologie occorre una visione complessiva e multidisciplinare della materia. Per questo motivo dal 2006 la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr hanno istituito a Pisa un master in medicina subacquea e iperbarica. Il master, giunto alla 6a edizione, formerà personale medico-sanitario in grado di prevenire e gestire gli incidenti subacquei, la malattia da decompressione e le patologie che necessitano di trattamento iperbarico.

Parleremo di quali sono e  come si affrontano questo tipo di patologie, giovedì 28 gennaio dalle 10.30, nella prossima puntata di Aula 40, in diretta dal Cnr di Pisa, sulle frequenze di Punto Radio, e in streaming sul sito della web tv del Cnr (www.cnrweb.tv), con Massimo Marini e :

  • Antonio L’Abbate, Professore in Medicina Interna, Cofondatore e Presidente Onorario del Master in Medicina Subacquea e Iperbarica “Piergiorgio Data”;
  • Vincenzo Lionetti, Professore Associato in Anestesiologia presso Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna e Direttore del Master in Medicina Subacquea e Iperbarica “Piergiorgio Data”;
  • Remo Bedini, Cofondatore e docente del Master “Piergiorgio Data”, Ricercatore associato dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, Riceratore affiliato a Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna;
  • Marco Laurino, Ricercatore Scuola Superiore Sant’Anna;
  • Renato Prediletto, Responsabile U.O.S.V.D. Pneumologia della Fondazione Toscana G. Monasterio;
  • Claudio Marabotti, Cardiologo, Ricercatore Associato a IFC-CNR, e Docente del Master;
  • Alessandro Pingitore, Ricercatore dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, Riceratore affiliato a Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna, Referente IFC-CNR e docente del Master “Piergiorgio Data”;
  • Mirko Passera, Tutor in esercitazioni pratiche in apnea, Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr .

Al telefono saranno collegati con noi:

  • Fabio Brucini, Istruttore subacqueo;
  • Pasquale Longobardi, Direttore sanitario del Centro Iperbarico di Ravenna;
  • Patrizia Maiorca, apneista e recordwoman.
Print Friendly, PDF & Email

Il CNR va in onda