6. Einstein sarebbe stato Einstein se non avesse suonato il violino?

Che relazione c’è tra Scienza e Musica? Ci sembrano due universi molto distanti fra loro, quasi agli antipodi. Ma in realtà hanno molti più punti in comune di quanti si creda.

Pochi sanno, infatti, che le regole per una “nuova musica” che la Scuola fiorentina di Vincenzo Galilei, musicista e padre di Galileo, e Giulio Caccini, stabilì nel XVI secolo, sono praticamente le stesse del Metodo Scientifico galileiano: l’ideazione (il tema), lo sviluppo, il contraddittorio, l’affermazione, l’elaborazione, la presentazione. Un tempo la musica era parte integrante della formazione dello scienziato e molti scienziati del passato furono anche musicisti, come per esempio Leonardo o Einstein, che suonava molto bene il violino. Per il premio Nobel John Nash il gioco di squadra era l’unica via per il progresso condiviso, armonico e corale, come nel canto polifonico.

Altrettanto forte è il legame che lega molti musicisti con la Scienza: Borodin era un chimico; due dei più grandi musicisti contemporanei, Pierre Boulez e Philip Glass sono laureati in matematica, Bach conosceva la matematica e l’ha utilizzata per comporre alcune delle sue opere, e Vincenzo Galilei fece scoperte nel campo della fisica acustica, sulla vibrazione delle corde e delle colonne d’aria.

Al giorno d’oggi sono tantissime le implicazioni tra  discipline scientifiche e discipline musicali. La neurofisiologia, la psicologia, la  matematica, la fisica, l’ingegneria elettronica, e anche l’informatica sono legate alla Musica, per creare strumenti per l’esecuzione, per comporla, per usi terapeutici, per la formazione e la crescita dell’individuo.

La musica non è quindi solo un bell’ornamento, è un linguaggio comune che mette in comunicazione discipline e culture distanti fra loro. Ci sono molte ricerche scientifiche che sostengono che la Musica migliora effettivamente la nostra esistenza. E’ davvero così? C’è una relazione tra la nostra sensibilità musicale e il modo in cui ci esprimiamo, pensiamo e viviamo?

Le correlazioni tra la Musica (e l’Arte in generale), e il nostro stato psicofisico sono tra i temi affrontati nel ciclo di seminari “Incontri nell’Atrio” che si tiene periodicamente nell’atrio antistante l’Auditorium dell’Area della Ricerca Cnr di Pisa.  Il filo conduttore degli “Incontri nell’Atrio” è mettere al centro l’individuo nella sua complessità tenendo presente il concetto di salute intesa “come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto come assenza di malattia”.

Di questi e di altri aspetti legati al rapporto tra Musica e Scienza si parlerà nella prossima puntata di Aula 40 giovedì 3 dicembre in diretta dal Cnr di Pisa, sulle frequenze di Punto Radio con Massimo Marini e:

  • Alessandro Pingitore, ricercatore CNR, medico cardiologo, fa parte del team degli “Incontri nell’Atrio”;
  • Asso Giorgetti, medico specialista in medicina nucleare, della Fondazione Gabriele Monasterio, artista, fa parte del team degli “Incontri nell’Atrio”;
  • Luca Serasini, tecnico CNR, pittore e scultore, fa parte del team degli “Incontri nell’Atrio”;
  • Mirko Passera, tecnico CNR, esperto di respirazione consapevole, trainer di apnea, fa parte del team degli “Incontri nell’Atrio”;
  • Enrico Grassi, neurologo, esperto di neuroestetica e neuropercezione, relatore degli “Incontri nell’Atrio”, che nel prossimo incontro parlerà delle basi fisiologiche del piacere della musica;
  • Paolo De Felice, pianista e compositore, docente del Liceo Artistico e Musicale “A. Passaglia” di Lucca;
  • Chiara Montelatici, pianista e docente del Liceo Artistico e Musicale “A. Passaglia” di Lucca;
  •  Paola Verrucchi, docente di Fisica all’università di Firenze;
  • Gli studenti del Liceo Artistico e Musicale “A. Passaglia” di Lucca.

 

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