Il carbonio è un elemento essenziale e presente sotto forma di Anidride Carbonica (CO2) nella nostra atmosfera.
Prima dell’avvento della Rivoluzione industriale, i più grandi produttori di anidride carbonica erano gli esseri umani e animali, attraverso la respirazione, o i batteri attraverso la decomposizione organica, oppure l’anidride carbonica veniva prodotto dall’attività vulcanica occasionale o attraverso incendi di boschi e foreste.
Il ciclo del carbonio è il ciclo biogeochimico attraverso il quale il carbonio viene scambiato tra la geosfera (all’interno della quale si considerano i sedimenti e i combustibili fossili), l’idrosfera (mari e oceani), la biosfera (comprese le acque dolci) e l’atmosfera della Terra.
La natura rimuoveva l’anidride carbonica dall’atmosfera, attraverso le piante che la consumavano nel processo di fotosintesi e attraverso l’acqua, degli oceani e degli altri corpi idrici (fiumi, laghi, mari), che dissolve l’anidride carbonica in eccesso nell’atmosfera.
Con l’avvento della Rivoluzione industriale, in particolare della Seconda e della Terza Rivoluzione industriale, dalla fine dell’Ottocento in poi, sono aumentate le emissioni di gas di scarico prodotti dalla combustione dei combustibili fossili, che trasferiscono carbonio dalla geosfera all’atmosfera. Questi scarichi influenzano il ciclo del carbonio indirettamente, modificando la biosfera terrestre e quella oceanica.
Nel corso dei secoli, l’alterazione dei terreni adoperata dall’uomo ha comportato una perdita importante dal punto di vista della biodiversità, diminuendo la capacità degli ecosistemi di resistere agli stress ambientali e ha aumentato la temperatura terrestre in ragione delle emissioni nell’atmosfera terrestre di crescenti quantità di gas serra.
Gli esseri umani influenzano anche il ciclo del carbonio oceanico. Le attuali tendenze dei cambiamenti climatici portano a temperature dell’oceano più elevate, modificando così gli ecosistemi. Inoltre, le piogge acide e il rilascio di agenti inquinanti nelle acque modificano la composizione chimica degli oceani. Questi cambiamenti possono avere effetti drammatici sugli ecosistemi particolarmente sensibili come le barriere coralline, limitando così la capacità dell’oceano di assorbire il carbonio dall’atmosfera su scala regionale e la riduzione della biodiversità oceanica globale, comportando, insieme al riscaldamento globale, una diminuzione dei ghiacci polari e un progressivo aumento del livello dell’acqua lungo le coste.
La scorsa settimana, dal 22 al 24 giugno nell’Area della Ricerca del Cnr di Pisa, si è svolto un workshop internazionale a cui hanno partecipato ricercatrici e ricercatori di tutto il mondo per parlare di ciclo del carbonio, cambiamenti globali e cambiamenti climatici. Il workshop è ruotato intorno a tre parole “Processi, Impatti e Frontiere”. Quali sono i processi chiave che innescano le alterazioni del clima e dell’ambiente e con che velocità avvengono? Quali sono state le cause delle perturbazioni del ciclo del carbonio nel passato geologico e quali oggi e con quali impatti? Quanto conosciamo del Sistema Terra e delle interazioni tra geosfera, atmosfera, criosfera, idrosfera e biosfera per poter prevedere la velocità dei processi, i punti di non ritorno, i feedback? Quali sono le frontiere della nostra conoscenza attuale su queste tematiche e in che modo possiamo contribuire per trovare soluzioni e approcci efficaci agli allarmanti cambiamenti climatici attuali?
Cercheremo anche noi di rispondere a queste domande, domani 30 giugno 2022 dalle 9.30 su Punto Radio Fm (Fm 91.1-91.6), e in streaming sul Canale Youtube dell’Area della Ricerca (https://youtu.be/S6FxatjANZs).
Ospiti della puntata saranno:
- Chiara Boschi, ricercatrice dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr (Cnr-Igg);
- Irene Cornacchia, ricercatrice dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr (Cnr-Igg);
- Chiara Santinelli, ricercatrice dell’Istituto di Biofisica del Cnr (Cnr-Ibf);
